Se c’è un tratto distintivo dell’abitare alla milanese, questo è il costante rapporto, quasi analogico, che si impone tra la città e gli spazi interni dei suoi edifici; questo è ancora più vero nella residenza.
Il talento di coniugare in una forma fluida e vitale ma al tempo rigorosa i nuovi repertori sperimentali della modernità con le preesistenze ereditate dalla storia è stato ed è al contempo la ragione del progettare alla milanese.
A questo destino/privilegio non può sfuggire chiunque intenda porsi in un rapporto dialettico con i grandi maestri dell’architettura milanese, che hanno trovato proprio nella riformulazione degli interni il terreno fertile di una ricerca costante volta a ridefinire i confini della libertà personale e del buon vivere; una filosofia borghese tesa a produrre eleganza e funzione a presidio di una nuova forma di convivenza aperta, consapevole e attenta al dettaglio.
Cosi accade per il progetto d’interni dell’appartamento Scorza, nel nuovo contesto della torre Aria - ex Varesine, ai piedi delle recenti metamorfosi urbana di Porta Nuova, in collaborazione con Dainelli Studio.
Gli spazi vengono interpretati come ricercata mixology, bilanciata fusione stilistica che attinge ai momenti più iconici e celebrati dell’epopea del design italiano, gli anni 50 e 70, di cui si ravvedono le tracce nei profili urbani che fanno da sfondo scenico agli ambienti.
In un programma progettuale il cui obiettivo prioritario è la ricerca del comfort e della qualità, si intendono mettere in scena con garbo e sensibilità le forme ed oggetti che appartengono ormai al nostro immaginario collettivo, ma che sono in grado di rinnovarsi sempre in presenza di nuove sinergie – caratteristica connotativa della migliore creatività made in Italy. I contributi di Ponti, Gardella, Frattini, Zanuso, e i più contemporanei Citterio e Lissoni circolano senza vincolate e stereotipate geometrie all’interno delle stanze, realizzando un fil rouge emozionale che aspira a celebrare la bellezza nei piccoli e dei piccoli gesti, a ricercare l’ironia illuminante di inediti accostamenti, a ricreare un dinamico equilibrio tra corpo e spazio intorno.